Ormai il dibattito sulle elezioni regionali è entrato nel vivo. E giunge la lettera del mite Chiodi a fare definitiva chiarezza sul suo No al Centro Petrolio. il popolo liberale abruzzese può stare tranquillo, avremo un grande presidente, un esempio di moderazione e saggezza, non un burattino nelle mani sconce del mangiafuoco di Arcore, come vogliono farci credere i soliti demagoghi, cultori indomiti di una cultura politica aberrante e trapassata come quella comunista. Saremo pur provincia dell Impero, ma gli abruzzesi sono sempre stati sottovalutati da questi radical-chic e puntualmente ogni volta che la sinistra ha sgovernato abbiamo fatto il nostro bel passo indietro. Chiedere a questi parassiti di provare vergogna sarebbe il minimo, ma siamo certi che nella loro superficialità, in quelche angolo del loro cervelletto ci sarà pure un barlume di incertezza sulla loro effettiva capacità di guidare la nostra regione. Come si fa a parlare di “rinnovamento della politica” di “persone con le mani pulite” se poi si candidano gente come Paolini, che delle due l’una : o c’era e ha condiviso o non c’era ed è colpevole di non avere vigilato. Come si fa a parlare di rinnovamento se poi si candida il luogotenente Del Turco , tale Pisegna Orlando da Collelongo. Forse perché le colpe dei cavalieri non ricadono sugli scudieri? Questa sera m’è toccato sentire l’ennesima castroneria di una miracolata della politaca,
tale Diana Peschi (IDV lista chieti, sindaco di Civitaluparella) parlare di
“assalto selvaggio delle multinazionali dell’energia da fonti rinnovabili al nostro territorio”. Non una parola sul Centro Oli. Poi, guarda caso, questa strenua combattente contro i mulini a vento, a cui il suo territorio è molto caro e non lo vuole deturpato da queste brutte (a vedersi ) macchine è lo stesso soggetto che quando governa ottiene tali “lusinghieri” risultati. Leggete di seguito:
“secondo l’indagine di Legambiente e Dipartimento di Protezione Civile “nel 2007 il numero dei roghi è quasi raddoppiato rispetto al 2006. Migliorata l’attenzione dei Comuni più colpiti dalle fiamme con uno su due che realizza il catasto delle aree percorse dal fuoco. Lo studio di Ecosistema incendi 2008 ha evidenziato inoltre che in base allo stato di attuazione della legge 353/2000 è scarsa l’informazione alla popolazione e la prevenzione. Si annovera a livello nazionale una situazione che vede 15 Comuni meritare la bandiera “Bosco sicuro”; “a fronte dei 15 comuni suindicati il rapporto evidenzia anche i Comuni “bocciati” quelli cioè che, pur subendo gravemente il fenomeno degli incendi, non ha messo in pratica nessuna strategia di lotta. A livello nazionale i tre comuni più inadempienti sono risultati Civitaluparella in provincia di Chieti, Fagnano Castello in provincia di Cosenza e Ingoia in provincia di Torino”.Non c’è limite al cialtronismo di certa gente. Costantini ce li spaccia come “società civile” …Veramente qualcuno può credere che gli abruzzesi abbiano bisogno di gente di questo tipo per governarli?
Un altro motivo per stare con Gianni Chiodi……
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