La sezione abruzzese del WWF si è sempre vantata di saper gestire i parchi. Ma la Corte dei Conti nel 2003 ha condannato il presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo Fulco Pratesi a un risarcimento di oltre 88.000 euro più interessi e spese di giudizio. La decisione si riferisce alla gestione dissennata del Parco Nazionale d'Abruzzo. La Corte rimproverava a Pratesi di non aver controllato l'operato del direttore generale Tassi, che si sarebbe dato a una serie di spese pazze. Franco Tassi, già decano dei direttori dei Parchi Italiani, uno dei primi soci del WWF, idolo della cultura conservazionista italiana, è stato prima allontanato dalla direzione del Parco Nazionale d'Abruzzo, carica che ricopriva dal 1969, e poi è stato licenziato e condannato. In un dossier pubblicato dal settimanale «Tempi», risulta che la lista delle violazioni compiuta dall' accoppiata Tassi - Pratesi è impressionante: un diffuso sistema di assegnazione di funzioni superiori a tutto il personale, in palese violazione delle leggi vigenti. Apertura di uffici periferici a Roma e a New York; falsi in bilancio, debiti miliardari, gestione privata dei fondi in dotazione al Parco. La relazione sulla gestione del Parco d'Abruzzo stilata nel 1998 dalla Corte dei Conti denunciava già una «situazione di diffusa illegittimità».
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